Vinosofia – Enoteca Naturale a Spello

L’Umbria è piena di piccoli paesi, incastonati come gioielli tra le verdi colline.

Spello è uno di questi, con le sue mura e le sue porte di epoca romana, e i suggestivi e fioriti vicoletti.

Essendo una meta turistica i posti dove mangiare e bere non mancano, ma un posto speciale lo merita senz’altro il delizioso Vinosofia di  Brenda McLeran.

Si trova a metà del corso di Spello ed è un locale curatissimo da ogni punto di vista: entrando ci si sente subito a casa. I colori soffusi, i dettagli design, la musica che si diffonde: tutto contribuisce a creare un’atmosfera quasi magica.

La lista dei vini comprende molti naturali di qualità, e si può mangiare qualche stuzzicante accompagnamento, come pomodori secchi, sottaceti, bruschette o formaggi.

In questo periodo, a cavallo tra settembre e ottobre, due sere a settimana si gusteranno pane, burro e alici: ingredienti semplici ma eccellenti per un aperitivo sfizioso.

Un posto che entra nel cuore, da non perdere se si capita a Spello, anche solo per un calice, perchè l’atmosfera che si respira è deliziosa e rilassante.

Dall’Antò – farine cotte

Ho già scritto del quartiere Monti di Roma, zona che prediligo dall’orario aperitivo in poi. Questo post è su un posto dove si possono mangiare specialità toscane, liguri e sarde di alta qualità: Dall’Antò.

I prodotti sono molteplici: innanzitutto le farinate di ceci, semplici o farcite con prodotti stagionali. Poi il neccio di castagne, una crepe arrotolata con al suo interno la ricotta, i testaroli della Lunigiana, una pasta dalle origine antiche a forma di losanga e condita con pesto, biscotti e molto altro ancora.

Una delle tante particolarità è anche il caffè, fatto nella macchinetta napoletana, un’altra tradizione italiana da riscoprire ed apprezzare.

Il locale è tutto eco-friendly, a partire da piatti , posate e bicchieri in carta e legno riciclati, fino all’arredamento, interamente di recupero.

Anche le bevande sono di qualità: Acqua Filette, analcolici Lurisia, birre artigianali e vini naturali.

La fanno da padrone i vini di Mauro Lorenzon, visto che sia il Prosecco Colfondo e il rosato Subconscio presentano il suo marchio, ma ci sono anche bianchi e rossi. Sono vini che si sposano perfettamente con i cibi proposti, la bevibilità che li contraddistingue li rende un perfetto accompagnamento.

Un posto che merita sicuramente una visita, anche per la simpatia che si respira, ma soprattutto perché come si trova scritto all’ingresso:

Chi si ama mangia bene


Edit: Aggiornamento (triste). Dall’Antò e i suoi squisiti titolari hanno interrotto la loro attività. Li aspettiamo al più presto per una entusiasmante rentrée, all’insegna del buon cibo e della loro simpatia. Un grande abbraccio e in bocco al lupo!

Casa Clementina a Roma

Il quartiere Monti è uno dei più suggestivi di Roma. E’ un quartiere pieno di  localini e negozi vintage. Ci sono molti posti di cui vale la pena parlare e oggi inizio da un posto dove sono stata recentemente, Casa Clementina. Non c’è un sito ufficiale, qui la pagina Facebook, ma basta fare una ricerca immagini per farsi subito stregare da questo posticino. All’ingresso si viene accolti da un muro fatto di libri accatastati; qui tutti gli amanti della lettura già saranno rapiti.

L’atmosfera è accogliente; in fondo si trova un angolo allestito come un giardino interno,costruito con materiali di recupero come impone il trend, ma non sembra per nulla artefatto ed è anzi molto grazioso.

giardino interno Casa Clementina

giardino interno

I prezzi sono allineati con la qualità e il menù è diviso per ingredienti.

menu Casa Clementina

menu Casa Clementina

La preparazione dei cocktail è molto curata, non solo esteticamente: il gusto è equilibrato e piacevolissimo.

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Un posto in cui passare una bella serata, la prossima volta tornerò per un aperitivo, dal momento che  mi hanno detto che ne vale la pena!

P.S. Grazie a Michela per alcune foto ( e per avermi fatto scoprire questo posto!) e a Dario per la consulenza!

Aperitivo al Museum

Dove una volta c’era un posto storico, il Pub Bratislava, è stato aperto di recente un nuovo locale: Museum.

La posizione, per chi si ricorda il Bratislava del mitico Paolo Rinaldi, è un pò nascosta; si entra da un vicoletto laterale all’inizio di Corso Cavour, per poi trovarsi, appena si varca il portone, in corridoio che si apre su un’ampia sala con volte in pietra. Le altre stanze poi si articolano in spazi che sono stati destinati a diverse funzionalità: spazio per mostre artistiche, enoteca, mentre la sala principale dispone di un angolo dedicato alla musica dal vivo.
L’atmosfera medioevale della struttura, classica per il centro storico, è il perfetto contrasto con la modernità degli arredi (ad es. sedie in plexiglass) e del bancone centrale del bar  tondeggiante.

Ma veniamo a noi!

I ragazzi del personale sono gentilissimi e disponibili. Avendo da poco frequentato un corso da barman di aperitivi per diletto, mi sono affacciata anche a questo mondo e mi sono accorta di quanto ora ci siano pochi posti che sanno fare un aperitivo: è un tipo di consumazione un pò caduta in disuso, il senso dell’aperitivo è diventato più quello di una cena (la famosa -argh! – apericena), e di conseguenza viene spesso accompagnato da un calice di vino. Ebbene, al Museum la scelta di aperitivi è interessante, a partire dai diversi tipi di liquori, che sono poi la materia prima; i vermouth, per esempio, sono almeno tre, a seconda del cocktail che si chiede, e questo già denota attenzione e cura.
A me è stato servito un Sauvage…ho cercato on line notizie ma non ne ho trovate molte; mi pare di aver compreso che la versione più comune sia il Fraise Sauvage, ma io per stagionalità avevo chiesto qualcosa di agrumato, quindi il bartender ha improvvisato: in calice da vino, opportunamente ghiacciato, ha aggiunto vino bianco e moscato (mi diceva solitamente si usa il prosecco al posto del moscato), liquore al sambuco e sciroppo di zucchero. Guarnito con fetta di limone, foglioline di menta e ciliegina. Somiglia un po’ all’Hugo, ma meno dolce e poco alcolico.

 

cocktail

cocktail “sauvage”

Ciò su cui mi vorrei soffermare è il buffet aperitivo, la cui qualità spicca.
Accanto ai classici affettati, disposti però molto elegantemente piegati,e a una montagna (letteralmente!) di olive sormontate da mozzarelline e pomodori secchi, si trovano anche piatti di verdure calde e…sorpresa, sorpresa…la farinata di ceci! In piccoli quadratini caldissimi perchè appena usciti dalla cucina, un tocco di originalità. La cura si intravede anche da come è ben ordinata la tavola dove sono disposti piattini e forchette,anch’essi disposti a formare cerchi; i dettagli fanno spesso la differenza. Ho capito che la musica dal vivo è la parte più interessante del locale,ma l’aperitivo mi è sembrato superiore a tanti altri posti più gettonati.

Perugini, che aspettate a riempirlo anche in orario aperitivo?